La necessaria correlazione tra addebito contestato e decisione disciplinare non rileva in termini puramente formali

La necessaria correlazione tra addebito contestato e decisione disciplinare non rileva in termini puramente formali, rispondendo all’esigenza di garantire pienezza ed effettività del contraddittorio sul contenuto dell’accusa e di evitare che l’incolpato sia condannato per un fatto rispetto al quale non abbia potuto esplicare difesa; ne consegue che la modifica, ad opera del giudice, della qualificazione giuridica dell’incolpazione non determina alcuna lesione del diritto di difesa ove siano rimasti immutati gli elementi essenziali della materialità del fatto addebitato, a nulla rilevando quindi il “nomen juris” o la rubrica della ritenuta infrazione (Nella specie, la S.C. ha escluso che si potesse configurare immutazione del fatto nella decisione del CNF, il quale aveva affermato la responsabilità dell’incolpato anche ai sensi dell’art. 50 cdf ancorché il CDD gli avesse formalmente contestato solo la violazIone dell’art. 24 cdf).

Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Criscuolo), SS.UU., sentenza n. 21311 del 19 luglio 2023

abc, Giurisprudenza Cassazione

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