Al fine di integrare l’illecito disciplinare sotto il profilo soggettivo è sufficiente l’elemento psicologico della suità della condotta inteso come volontà consapevole dell’atto che si compie, giacché ai fini dell’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico e specifico, essendo sufficiente la volontarietà con la quale l’atto deontologicamente scorretto è stato compiuto.
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Napoli), sentenza n. 251 del 15 dicembre 2022
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 251 del 15 Dicembre 2022 (respinge) (avvertimento)- Consiglio territoriale: CDD Bologna, delibera n. 4 del 01 Marzo 2018 (avvertimento)
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