La libertà di manifestare la propria opinione critica sulle Istituzioni Forensi trova un limite invalicabile nei doveri di lealtà, correttezza e rispetto nei confronti dell’Ordine Forense e dell’Avvocatura in generale. Integra, pertanto, grave violazione deontologica la diffusione sui social networks di un pensiero critico che si manifesti con espressioni deplorevoli e accostamenti ad organizzazioni criminali che disonorano l’Avvocatura e le Istituzioni Forensi in generale.
(In applicazione del principio di cui in massima, all’incolpato è stata inflitta la sanzione della sospensione di mesi dodici dell’attività professionale, per aver pubblicato un video sul social network Facebook, in cui aveva utilizzato, nei confronti delle Istituzioni Forensi, le seguenti espressioni: “Cosa Nostra Forense”, “la mafia dell’Ordine Forense”, “la criminalità organizzata cui appartengono le Istituzioni Forensi italiane, CNF, Consigli dell’Ordine, Organismo Congressuale Forense, Cassa Forense…”)
Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Palumbo, rel. Ausiello), decisione n. 37 del 19 maggio 2021
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