Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante, perché lesivo della dignità e decoro propri della classe forense, l’avvocato che, partecipando ad un sodalizio criminoso attraverso la sua attività professionale e l’asservimento del suo studio a tale scopo, si renda responsabile di una truffa ai danni di terzi (nella specie, compagnie di assicurazione).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Ollà), sentenza n. 217 del 6 novembre 2020
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 217 del 06 Novembre 2020 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: CDD Napoli, delibera del 23 Agosto 2017 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 21964 del 30 Luglio 2021 (respinge)
0 Comment