L’imprecazione è un comportamento sicuramente deprecabile, che tuttavia non assume automatico rilievo sotto il profilo deontologico, allorché -per il contesto e le altre circostanze- non comporti pubblico pregiudizio alla dignità dell’avvocatura (Nel caso di specie, la bestemmia era contenuta in un sms inviato dall’avvocato ad una ex cliente, che aveva rifiutato le sue avances).
Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Amadei), sentenza n. 67 del 29 luglio 2019
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 67 del 29 Luglio 2019 (accoglie) (assoluzione)- Consiglio territoriale: COA Perugia, delibera del 18 Febbraio 2014 (sospensione)
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