L’avvocato che rinunci al mandato, fino a che non sia avvenuta la sostituzione del difensore deve comunque informare la parte assistita delle comunicazioni e notificazioni che dovessero pervenirgli relativamente al precedente incarico, al fine di evitare pregiudizi alla difesa (art. 32 ncdf, già art. 47 codice previgente). Tali principi sono validi anche per la revoca del mandato, quanto meno sotto il profilo della violazione dei doveri di correttezza e di diligenza (artt. 9 e 12 ncdf, già artt. 6 e 8 codice previgente). (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, la Corte ha respinto il ricorso proposto avverso Consiglio Nazionale Forense, pres. f.f. Picchioni e rel. Pasqualin, sentenza del 25 maggio 2018, n. 56)
Corte di Cassazione (pres. Spirito, rel. Oricchio), SS.UU, sentenza n. 2755 del 30 gennaio 2019
Classificazione
- Decisione: Corte di Cassazione, sentenza n. 2755 del 30 Gennaio 2019 (respinge)- Decisione correlata: Consiglio Nazionale Forense n. 26 del 25 Maggio 2018
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