La valutazione della condotta “irreprensibile” (già “specchiatissima e illibata”) in rapporto a procedimenti penali, pendenti e conclusi

La valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già specchiatissima ed illibata), necessario ai fini della iscrizione all’albo avvocati e al registro dei praticanti, va compiuta dal C.O.A. in modo autonomo ed indipendente anche dall’esito dell’eventuale procedimento penale che può aver coinvolto l’interessato e, in ogni caso, deve escludersi che la pendenza di un procedimento penale equivalga di per sè ad inaffidabilità del soggetto in ordine al corretto svolgimento della professione o della pratica forense.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. De Michele), sentenza del 30 dicembre 2016, n. 380

NOTA:
In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. De Michele, rel. Labriola), sentenza del 8 aprile 2016, n. 68, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Secchieri), sentenza del 30 ottobre 2015, n. 158, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Pisano), sentenza del 10 marzo 2015, n. 15, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Pisano), sentenza del 10 marzo 2015, n. 14, Consiglio Nazionale Forense pres. f.f. Perfetti, rel. Piacci, sentenza del 10 febbraio 2014, n. 2, Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Salazar), sentenza del 9 maggio 2013, n. 75.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 380 del 30 Dicembre 2016 (accoglie)
- Consiglio territoriale: COA Palmi, delibera del 07 Ottobre 2014 (cancellazione amm.va)
abc, Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment