Procedimento disciplinare e principio del favor rei

Pur nella consapevolezza dei costanti arresti giurisprudenziali, che più volte hanno affermato che nel procedimento disciplinare, riguardando materia di infrazioni non penali, il principio di legalità non si applica, deve invero ritenersi che l’indubbia natura afflittiva della sanzione disciplinare può indurre alla applicazione del principio generale del favor rei, in considerazione della riflessione che la retroattività della legge abrogatrice troverebbe giustificazione in una primaria esigenza di parità sostanziale, costituzionalmente garantita.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. De Giorgi), sentenza del 18 luglio 2013, n. 113
NOTA:
In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Pasqualin), sentenza del 15 ottobre 2012, n. 152; Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 27 ottobre 2008, n. 127.
Il principio di cui in massima pare trovare ora espresso conforto nell’art. 65, co. 5, Nuova Legge Professionale (L. n. 247/2012), secondo cui “Le norme contenute nel codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se più favorevoli per l’incolpato”.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 113 del 18 Luglio 2013 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Bolzano, delibera del 15 Dicembre 2009 (radiazione)
Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment