In caso di mancato spontaneo pagamento da parte del cliente, l’avvocato può richiedere un compenso maggiore di quello previamente indicatogli solo ove ne abbia fatto espressa riserva, la quale, per poter valere come tale, deve contenere la specifica previsione di una maggiorazione dell’importo in mancanza di tempestivo integrale pagamento della somma richiesta (Nel caso di specie, la prima parcella riportava la frase “solo dopo il pagamento del saldo, mi riterrò soddisfatta di tutte le mie competenze e nulla avrò più a pretendere in relazione alle pratiche in oggetto”. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha ritenuto che tale precisazione non costituisse espressa riserva ex art. 43 cdf).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Tacchini), sentenza del 8 giugno 2013, n. 94
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 94 del 08 Giugno 2013 (accoglie) (censura)- Consiglio territoriale: COA Sondrio, delibera del 11 Gennaio 2012 (sospensione)
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