Nell’espletamento del mandato affidatogli dal cliente, l’avvocato contribuisce all’attuazione dell’ordinamento giuridico ingenerando affidamento nei terzi. Pertanto, l’avvocato che vìoli le norme generali a tutela della collettività commette illecito deontologico laddove, contravvenendo all’impegno assunto di esercitare l’attività professionale nel rispetto dei doveri che la funzione impone per i fini della giustizia e secondo i principi dell’ordinamento, non impronti la propria condotta al rispetto e alla salvaguardia dei diritti, così recando disdoro non solo alla sua reputazione, ma anche alla dignità dell’intera classe forense, pregiudicando la tutela dell’affidamento che i cittadini devono poter riporre nell’avvocato (Nel caso di specie, l’avvocato era stato condannato in via deifnitiva per estorsione e turbativa d’asta. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha ritenuto congrua la sanzione disciplinare della radiazione dall’albo).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Broccardo), sentenza del 7 maggio 2013, n. 69
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 69 del 07 Maggio 2013 (respinge) (radiazione)- Consiglio territoriale: COA Trapani, delibera del 09 Gennaio 2012 (radiazione)
0 Comment