Il professionista che abbia destinato gli assegni ricevuti dalla propria assistita in modo diverso rispetto alle indicazioni ricevute, assumendo anche l’esistenza di crediti professionali nei confronti della propria assistita, viola i doveri di correttezza e compromette il decoro dell’attività professionale (nella fattispecie il professionista non è stato ritenuto responsabile perché ha fornito comunque puntuale e precisa giustificazione delle somme ricevute). (Accoglie ricorso contro decisione Consiglio Ordine Bologna, 6 novembre 1989).
Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Ricciardi), sentenza del 20 maggio 1991, n. 90
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 90 del 20 Maggio 1991 (accoglie)- Consiglio territoriale: COA Bologna, delibera del 06 Novembre 1989
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