Deve ritenersi idonea ad integrare illecito disciplinare la condotta dell’avvocato che, in assenza di espressa autorizzazione del cliente, trattenga le somme da quegli consegnategli ad altro fine in pretesa compensazione di crediti professionali mai fatturati e neppure mai specificati in una parcella. La responsabilità del professionista trova causa nella semplice mala gestio del denaro affidatogli, risiedendo il disvalore della condotta nella semplice distrazione delle somme rispetto allo scopo originario per cui queste erano state consegnate. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di La Spezia, 20 ottobre 2008)
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 14 del 16 Marzo 2010 (respinge)- Consiglio territoriale: COA La Spezia, delibera del 20 Ottobre 2008
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