Pone in essere una condotta contraria agli artt. 5,6,7, 8 e 41 c.d.f., il professionista che, in violazione dei doveri di probità, dignità, decoro, lealtà, correttezza, fedeltà e diligenza, consenta ad un soggetto non abilitato l’esercizio abusivo dell’attività di avvocato presso il proprio studio e che trattenga somme di denaro dei clienti senza renderne conto né provvedendo alla restituzione. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Voghera, 19 aprile 2008).
Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Borsacchi), sentenza del 14 ottobre 2008, n. 126
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 126 del 14 Ottobre 2008 (accoglie)- Consiglio territoriale: COA Voghera, delibera del 19 Aprile 2008
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