Avvocato – Norme deontologiche – Doveri di lealtà, dignità e decoro – Indebita richiesta di onorari – Illecito deontologico.

L’indebita richiesta alla Corte d’Appello di onorari non spettanti integra non solo un tentativo di indurre in errore sia il giudicante sia il proprio Consiglio dell’Ordine, mediante l’utilizzo di un modello predisposto per il rilascio del parere di congruità non compilato, nè sottoscritto, nè rilasciato nelle forme di legge dal Consiglio, ma, addirittura, la vera e propria consumazione di una condotta sleale, contraria ai doveri di correttezza e decoro professionali (nella specie, il CNF, tenuto conto delle particolari modalità attraverso cui la riferita condotta si era sviluppata, improntata al totale disprezzo dello scrupolo che invece deve animare il professionista forense, e del disdoro causato all’intero ceto forense, ha ritenuto sanzione adeguata alla gravità dei fatti commessi la sospensione dall’esercizio professionale di mesi quattro). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Potenza, 7 luglio 2005).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. CRICRÌ, rel. BONZO), sentenza del 21 novembre 2006, n. 120

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 120 del 21 Novembre 2006 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Potenza, delibera del 07 Luglio 2005 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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