Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, sicché non determina nullità della decisione l’omessa audizione dei testi indicati dall’incolpato, quando risulti che il Consiglio abbia ritenuto le testimonianze superflue ai fini del giudizio, per essere il Collegio […]

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L’azione disciplinare è obbligatoria ed è attivabile anche d’ufficio, quindi anche in assenza di esposto, e comunque non presuppone un interesse dell’esponente (che non è la “persona offesa”)

Ai sensi degli artt. 50 e 51 L. n. 247/2012 e dell’art. 11 Reg. CNF n. 2/2014, il Consiglio territoriale ha il potere-dovere di promuovere d’ufficio l’azione disciplinare anche sul presupposto della sola conoscenza dei fatti di pubblica notorietà o di semplici informazioni, sicché l’esercizio di tale potere non è condizionato dalla tipologia della fonte […]

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ART.9 CDF. DOVERE DI PROBITA’, DIGNITA’ E DECORO: SALVAGUARDIA DELLA REPUTAZIONE E DELL’IMMAGINE DELLA CLASSE FORENSE

Il professionista che assuma funzione di Presidente della sezione elettorale, nell’ambito di elezioni amministrative e politiche, resta sempre sottoposto ai doveri deontologici, con particolare riferimento ai doveri di probità, dignità e decoro. L’illiceità della condotta, sebbene avulsa da contesti professionali, non sminuisce la gravità giacché la notorietà dell’incolpato, quale politico e avvocato, ha, vieppiù, accentuato […]

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Vietato scrivere un messaggio al giudice per discutere della causa

Costituisce illecito disciplinare (art. 53, co. 2, cdf) il comportamento dell’avvocato che, fuori dall’udienza ed in assenza della controparte, avvicini il magistrato o lo contatti inviandogli una comunicazione personale per discutere della causa (Nella specie, trattavasi di un messaggio via Messenger relativamente ad una causa in cui l’avvocato era costituito in proprio). Consiglio Nazionale Forense […]

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Provvedimento sanzionatorio – Scelta della sanzione, rilevanza della valutazione del tempo trascorso dalla commissione dei fatti – Sussistenza

Nella scelta della sanzione da applicare in concreto, oltre a tutti i parametri e gli indici di adeguatezza e proporzionalità, va altresì tenuto in conto il tempo trascorso dalla commissione dei fatti; ciò in quanto la natura della sanzione disciplinare è di carattere afflittivo ma anche special preventivo nei confronti dell’autore dell’illecito, di talchè la […]

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I limiti del diritto di critica dei provvedimenti giudiziari

Il diritto-dovere di critica nei confronti di qualsiasi provvedimento giudiziario mai può travalicare i limiti del rispetto della funzione giudicante, sia con riferimento alla persona del giudicante sia al suo operato e alla funzione esercitata, riconosciuta dall’ordinamento con norme di rango costituzionale nell’interesse pubblico, con pari dignità rispetto alla funzione della difesa. Consiglio Nazionale Forense […]

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L’avvocato deve agire con lealtà e correttezza nei confronti della parte assistita, dei terzi e della controparte

L’Avvocato deve svolgere la propria attività con lealtà e correttezza non solo nei confronti della parte assistita, ma anche verso i terzi in genere e verso la controparte, giacché il dovere di lealtà e correttezza nell’esercizio della professione è un canone generale dell’agire di ogni Avvocato, che mira a tutelare l’affidamento che la collettività ripone […]

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Divieto di reformatio in pejus: il parziale accoglimento dell’impugnazione NON impone una corrispondente riduzione della sanzione irrogata dal Consiglio territoriale

Il parziale accoglimento dell’impugnazione (nella specie, per prescrizione di uno degli illeciti contestati) non impone una corrispondente riduzione della sanzione irrogata dal Consiglio territoriale, giacché questa è determinata non già per effetto di un mero computo matematico né in base ai principi codicistici in tema di concorso di reati, ma in ragione dell’entità della lesione […]

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Artt. 23 comma 3 (Conferimento dell’incarico) e 24 comma 2 (Conflitto di interessi) Codice Deontologico Forense – Rapporti economici e personali intrattenuti con la parte assistita e violazione del dovere di indipendenza correlato a interessi relativi alla propria sfera personale – Sussiste

Incorre nella violazione degli artt. 23 comma 2 e 24 comma 2 l’avvocato che, intrattenendo con la parte assistita rapporti di carattere personale confidenziale ed economici, esulanti la sfera del mandato ricevuto, non preserva la propria indipendenza nella gestione del rapporto professionale e crea commistioni con la sfera privata che alterano e influenzano l’adempimento del […]

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Le diffide indirizzate alla controparte personalmente vanno inviate per conoscenza all’eventuale collega che la assista

L’avvocato non deve mettersi in contatto diretto con la controparte che sappia assistita da altro collega (art. 41 co. 1 cdf), salvo per richiedere comportamenti determinati, intimare messe in mora, evitare prescrizioni o decadenze ma inviandone sempre copia per conoscenza al collega che la assiste (art. 41 co. 3 cdf). In particolare, la richiesta di […]

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